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National September 11 Memorial & Museum, l’angolo di New York che fa emozionare “in silenzio”

Usa – New York è la città che per definizione “non dorme mai”. Luci, colori, clacson, sirene, e quel vociare ininterrotto di milioni di persone che ad ogni angolo della città, Manhattan in primis, non si fanno scrupoli a manifestare tutto il loro giustificato stupore ammirando grattacieli infiniti, chiese e musei che contengono gran parte del patrimonio artistico mondiale o semplicemente quei taxi di un giallo molto più giallo di come sembra in Tv. In questo Potpourri di emozioni però, c’è un luogo quasi mistico che sembra fregarsene dello stereotipo della New York mondana e modaiola ma non per questo è privo di fascino, anzi, se possibile, ne è ancora più ricco. Un fascino però che non si cura troppo della forma ma basato più che altro sulla sostanza, una sostanza che fa leva sulla memoria dei newyorkesi e sul loro patriottismo che dall’11 settembre 2001 è cresciuto a dismisura.

A Lower Manhattan, nel cuore del Financial District di New York, in un’area ribattezzata “New World Trade Center” (la stessa dove sorgevano le Torri Gemelle), dal 2011 c’è il National September 11 Memorial & Museum, un luogo che è un ulteriore segno tangibile dell’unicità di New York e dove il costante chiacchiericcio tipico della Grande Mela, lascia spazio al rispettoso silenzio in onore delle quasi 3.000 vittime di quell’11 settembre 2001 (più le sei che sono state uccise nell’attentato del 1993 al World Trade Center) i cui nomi sono scritti su 76 placche di bronzo attaccate tra loro che formano i bordi delle piscine del Memoriale.

E se all’esterno il Memoriale rende omaggio alle vittime attraverso il loro nome scritto alla base delle fontane, all’interno del Museo lo fa mostrando al mondo i volti e raccontando le storie di manager, operai, dipendenti pubblici e forze dell’ordine che persero la vita quel giorno o i giorni successivi all’attacco durante la ricostruzione.
Percorrendo le aree e le stanze del Museo è impossibile non tornare a quei giorni che cambiarono per sempre la storia del mondo occidentale contemporaneo così come non è possibile non commuoversi di fronte ai resti di camionette dei Vigili del Fuoco, a pezzi di lamiera o alla scala dei superstiti, ovvero la scala utilizzata per mettersi in salvo da migliaia di persone che alle 8.45 (ora del primo schianto) si trovano all’interno dell’edificio.

Ad accogliere i visitatori una frase del poeta Virgilio: “Nessun giorno potrà mai cancellarti dalla Memoria del Tempo” e la sensazione è proprio quella che nessun americano, nessun newyorkese, potrà mai dimenticarsi quell’11 settembre 2001, una data che ha cambiato indelebilmente la storia del paese ma che ha reso quello a stelle e strisce un popolo ancora più forte e più unito.

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